L’incidenza dei tumori della cervice uterina rimane alta a dispetto dell'implementazione di programmi di screening e la vaccinazione per HPV. Nonostante bevacizumab sia disponibile in prima linea in associazione alla chemioterapia, la maggioranza delle pazienti manifesta comunque progressione e le successive opzioni terapeutiche risultavano fino ad oggi limitate. Nello studio di fase III EMPOWER-Cervical 1, sono state arruolate pazienti con carcinoma squamoso della cervice in progressione dopo chemioterapia di prima linea contenente platino, e sono state randomizzate a ricevere cemiplimab verso chemioterapia single-agent.
Sintesi
Lo studio ha dimostrato incremento di sopravvivenza (11,7 mesi rispetto a 8,5 mesi, HR 0,66) e di risposte (16,4 % vs 6,3%) in favore di cemiplimab, indipendentemente dall'espressione di PDL1.
Sulla base di questi risultati, cemiplimab è disponibile in uso nominale per le pazienti in progressione a prima linea a base di platino, indipendentemente dal livello di PDL1.
Quale è la rilevanza pratica di questa novità?
Le linee avanzate di terapia per la cervice uterina sono sempre state un unmet need. Oggi cemiplimab rappresenta il nuovo standard di seconda linea grazie a un chiaro beneficio in sopravvivenza e a un ottimo profilo di tollerabilità.